Hachiman 八幡
Il dio Hachiman spesso viene paragonato al corrispondente Marte nella mitologia greca, come dio della guerra, in realtà è piuttosto considerato il Kami, dio tutelare, del tiro con l'arco e dei guerrieri. Inoltre è il protettore del Giappone e del popolo giapponese. Il suo nome hachi-man, otto bandiere, indica il numero di confaloni che celebrarono la nascita del principe Hondawake divenuto imperatore col nome di Ojin, antenato del clan samurai Minamoto.

Nell'immagine: L'entrata dello Yoyogi Hachimangu di Tokyo, Jinja dedicato a Hachiman
Ojin, secoli dopo la morte, fu considerato il sincretismo di Hachiman e gli furono dedicati molti santuari, che sono stati nei secoli, meta di pellegrinaggio dei samurai che si recavano in battaglia.
Hondawake nasce dall'imperatrice Jingu (169-269 d.c.), che secondo una leggenda condusse un esercito nell'invasione della Corea. Secondo lo scrittore e storico Arai Hakuseki, Jingu fu in realtà Himiko, 卑弥呼 (175 - 248 d.c.), una sacerdotessa sciamana dedita alla magia e regnante sullo Yamato, antica regione del Giappone, attuale prefettura di Nara, Kyoto e Osaka. Di Himiko troviamo testimonianza anche in diverse cronache cinesi del II e III secolo, ma secondo altri studiosi il termine himiko, figlia del sole, indicava solo l'appartenenza delle sacerdotesse al culto del sole e non si sposerebbe necessariamente con una figura storica ben precisa.
Sempre secondo la leggenda, Himiko fu sepolta in un tumulo funerario insieme a 100 servitori e 100 ancelle con un usanza importata dalla Cina che segna tutto il periodo delle Kofun o "delle tombe a tumulo". Con tutta probabilità tale usanza fu sostituita da un'altra tradizione funeraria rappresentata dalle statuette Haniwa, 埴輪; letteralmente cilindri d'argilla, rappresentati animali o persone che venivano poste in fila presso le tombe a vigilare sul riposo eterno.
Intorno agli anni '70 in Giappone furono rinvenute molti reperti archeologici risalenti al III secolo, statuette Haniwa e campane di bronzo che probabilmente hanno ispirato Go Nagai, il famoso fumettista e scrittore giapponese nella stesura della trama di Kotestu Jeeg, conosciuto in Italia col nome di Jeeg robot d'acciaio.
La trama di questa serie televisiva, trasmessa per la prima volta nel 1979 in Italia, racconta appunto la storia del professor Shiba, uno scienziato giapponese, che scopre durante una ricerca archeologica un'antica campana di bronzo appartenuta al popolo Yamatai che, tramite la sua regina Himika e i guerrieri Haniiwa, cerca di riconquistare la campana che permetterebbe di sopraffare tutto il mondo. Il professore miniaturizza la campana nel corpo di suo figlio Hiroshi rendendolo invulnerabile e permettendogli attraverso dei guanti e una strana collana di trasformarsi in Jeeg il robot d'acciaio.
Dal VI secolo il Giappone vede l’entrata di una nuova religione il buddismo cinese che fonde la manifestazione terrena del Buddha in un sincretismo con i Kami giapponesi. E’ così che dall’VIII secolo Hachiman viene identificato come un Dai-Bosatsu, Bodhisattva (in lingua sanscrita), un essere illuminato ovvero un Kami espressione del Buddha, per questo motivo molte rappresentazioni di Hachiman lo vedono raffigurato come un monaco.
Hachiman affonda le sue origini nella storia del Giappone, prima ancora dell'unificazione e dell'origine dello stesso nome del paese Nippon (日本), paese del sole che sorge. Hachiman ha accompagnato il Giappone nei secoli, i santuari a lui dedicati rappresentano oggi un luogo di pellegrinaggio per gli atleti di arti marziali e ha ispirato una celebre serie anime che ci ha accompagnato da bambini.